La Basilica di San Francesco rappresenta un crocevia tra la storia, l’arte e la spiritualità della città.
Una tappa essenziale durante un soggiorno ad Arezzo è sicuramente questa basilica storica, situata vicino al celebre Teatro Petrarca.
Dall’esterno, la Chiesa rivela immediatamente la sua architettura incompleta, poiché la facciata non è stata completata come previsto fin dal XIV secolo. Tuttavia, questo dettaglio non deve ingannare: all’interno si nasconde una collezione di opere d’arte di incommensurabile valore.
All’interno della Basilica di San Francesco, si trova un tesoro di opere artistiche e pittoriche. Tra queste, spicca il ciclo “La Storia della Vera Croce”, famoso in tutto il mondo, iniziato da Bicci di Lorenzo e completato principalmente da Piero Della Francesca tra il 1452 e il 1466. Gli affreschi adornano la “Cappella Bacci”, intitolata alla famiglia di mercanti aretini Bacci, patroni della basilica e delle sue opere d’arte, e si trovano dietro l’altare maggiore.
Alcuni affreschi parzialmente visibili, situati vicino al rinomato Ciclo, sono stati realizzati da eminenti pittori di Arezzo tra il XIV e XV secolo, inclusi lavori di Spinello Aretino. Le opere di Spinello sono esposte anche in altri luoghi significativi di Arezzo, come la Basilica di San Domenico, e nella prestigiosa Galleria degli Uffizi a Firenze.
La costruzione e l’aspetto esterno della Basilica
I seguaci di Francesco d’Assisi iniziarono la costruzione della chiesa di San Francesco ad Arezzo nel 1290, su un sito di culto preesistente. Fu progettata secondo gli stili architettonici dell’epoca, con una navata unica, e mantiene oggi il suo splendore romanico, in contrasto con il gotico della Cattedrale di Arezzo situata sulla collina più alta della città.
La facciata esterna, tuttavia, rimase incompleta per mancanza di fondi stanziati nel XIV secolo. Si racconta che nel 1346 Monna Tessa contribuì con 300 lire, una somma insufficiente per completare l’opera. Un altro tentativo di costruzione avvenne nel 1870, ma con scarsi risultati, poiché la struttura fu danneggiata. Solo nel 1990, 45 anni dopo essere stata dichiarata Basilica, l’entrata fu modernizzata. L’ingresso, con una storia complessa, oggi riflette il suo passato e si apre sulla bella Piazza che porta il nome della Basilica.
La Basilica di San Francesco: il periodo di abbandono e rinascita
La Basilica ha subito periodi di trascuratezza e danni causati dal tempo. Molti affreschi, risalenti ai secoli XIV-XVI, sono stati danneggiati. La struttura fu abbandonata nel 1556 a seguito di un incendio che ne compromise gravemente la struttura. Durante l’era Napoleonica e per tutto il XIX secolo, la chiesa perse la sua funzione religiosa, trasformandosi in un magazzino.
Il recupero della Basilica iniziò nel ‘900 con restauri mirati a salvare gli affreschi perduti. Umberto Tarlati, direttore dei lavori, nonostante gli sforzi, non riuscì a salvare molte delle opere danneggiate. Tuttavia, completò una valorizzazione degli interni che oggi ospitano importanti opere d’arte. L’ultimo restauro risale al 2020, con la sistemazione delle finestre policrome e la sostituzione delle colonnine della Cappella Guasconi, danneggiate da cedimenti strutturali.
Oggi, la Basilica è un monumento rinato, grazie alle cure dedicate dopo secoli di difficoltà. La chiesa è indubbiamente un tesoro cittadino, che merita una visita rispettosa e che sorprenderà i visitatori non appena varcata la sua soglia, apparentemente austera.